Le lingue premiate:

Tamajaght (Area Tuareg); basca e asturiana (Spagna); francoprovenzale (Valle d’Aosta); corsa (Francia); gaelica (Scozia) e come sempre occitana

“Qui ten la lenga, ten la clau”

(Frédéric Mistral, Premio Nobel per la letteratura 1904)

Il “Premio Ostana: scritture in lingua madre” è un appuntamento con le lingue madri del mondo che ogni anno riunisce a Ostana (CN), borgo occitano ai piedi del Monviso, autori di lingua madre da tutto il mondo per un festival della biodiversità linguistica.

Il Premio torna per il 2023 da venerdì 23 a domenica 25 giugno, come sempre nel centro polifunzionale della borgata Miribrart.

Dal deserto del Niger ai monti dell’Asturia, dalla Valle d’Aosta al Paese Basco, dalla terra di lingua d’oc all’isola corsa, anche quest’anno il Premio Ostana offre al suo pubblico e agli artisti premiati un’esperienza di immersione con lingue che sono veri e propri mondi, culture poco raccontate, tesori da custodire e da mettere in comunicazione tra loro. Il motto dell’edizione rende omaggio a Frédéric Mistral, Premio Nobel per la letteratura 1904: “Qui ten la lenga, ten la clau”, ovvero “Chi custodisce la lingua, custodisce la chiave”.

La lingua come chiave per aprire porte.

In questa nostra contemporaneità, in cui la parola crisi diventa norma piuttosto che eccezione, la lingua – o meglio le lingue – sono chiavi capaci di aprire le porte del nostro tempo, bussole in grado di orientarci nella confusione più generale, dispositivi che contengono in sé i problemi e le loro soluzioni, perché prodotti di un’esperienza umana ed estetica, millenaria e irripetibile.

I conflitti del nostro tempo – dalle guerre alla sfida del cambiamento climatico, dall’inegualità di genere agli scontri sempre più polarizzati tra parti sociali – sono questioni di estrema attualità, ma allo stesso tempo sono temi antichi come il mondo, su cui le lingue – le lingue minoritarie, in pericolo di estinzione, meno diffuse, le lingue madri o emergenti – hanno già espresso una loro riflessione, spesso con uno sguardo del tutto originale e funzionale, a volte in linea e a volte in contrasto con la sensibilità odierna.

La missione del Premio Ostana è proprio quella di offrire un luogo e un’occasione di incontro per persone, storie e culture, per animare un confronto quanto mai attuale di riflessione sui diritti linguistici, in linea con le iniziative promosse dalle Nazioni Unite nel quadro del Decennio Internazionale delle Lingue Indigene 2022-2032.

Partecipare al Premio Ostana significa vivere un fine settimana all’insegna della “Cònvivencia”, parola di origine trobadorica che significa “l’arte di vivere insieme in armonia”, in compagnia degli artisti premiati e in difesa delle lingue madri.

Nella sua storia il Premio ha dato voce finora a 45 lingue da tutti e 5 i continenti, consolidando una vera e propria rete internazionale di autori, appassionati e sostenitori della diversità linguistica che fanno di Ostana un appuntamento di riferimento in tutto il mondo. Il sito www.premioostana.it racconta la storia delle 14 edizioni precedenti, raccogliendo e celebrando (attraverso l’albo d’oro, le antologie e il materiale multimediale) la ricchezza linguistica oggi presente sul pianeta Terra.

) e infine dall’Oceania: lingua Maori (Nuova Zelanda).

Comitato organizzatore

  • Giacomo Lombardo / Presidente
  • Ines Cavalcanti / Direttrice artistica

con Peyre Anghilante, Maria Teresa Atorino, Andrea Fantino, Matteo Ghiotto, Flavio Giacchero, Teresa Geninatti, Mariona Miret, Valentina Musmeci, Marzia Rey, Fredo Valla

Ass. Chambra d’Oc, Viso a Viso – Cooperativa di Comunità

 

Per informazioni:

chambradoc@chambradoc.it – tel: 328-3129801 – www.premioostana.it

Ufficio Stampa dedicato

Greta Messori – greta.messori@gmail.com – +39.338.4282344

Erica Bouvier

 

Albo d’oro delle lingue premiate a Ostana:

Dall’Europa: Occitano (Francia – Italia), Friulano (Italia), Cimbro (Italia), Ladino (Sud Tirolo), Sardo (Italia), Romani (Romania), Sloveno (Slovenia, Italia), Aragonese (Spagna), Galiziano (Spagna), Basco (Spagna), Catalano (Spagna) e la variante di Alghero (Italia), Maltese (Malta), Frisone (Olanda), Griko (Italia), Bretone (Francia), Romancio (Svizzera), Nynorsk (Norvegia), Sami (Lapponia: Norvegia, Svezia), Gallese (Regno Unito), Cornico (Regno Unito), Irlandese (Irlanda), Albanese (Kosovo – ex Jugoslavia), Ciuvascio ed Even (Russia), Walser (Svizzera, Germania, Italia), Uralico (Europa orientale e settentrionale), Arbëreshe (Italia, Albania); dall’Africa: Yoruba (Nigeria), Amazigh-Kabilo (Algeria – Marocco), Capoverdiano (Capo Verde); dall’Asia: Armeno (Armenia), Tibetano (Cina), Curdo (Turchia), Ebraico (Israele), Karen (Thailandia – Myanmar); dalle Americhe: Huave (Messico), Mazateco (Messico), Tutunaku (Messico), Cheyenne (Usa), Navajo (USA), Shuar (Ecuador), Innu (Canada), Guaraní (Paraguay) e infine dall’Oceania: lingua Maori (Nuova Zelanda).