Stefen DellAntonio Monech - Premio minoranze linguistiche storiche in italia
Sabato 29 giugno 2024
ore 10.00

Il ladino in Val di Fassa: seguendo le impronte di domani

Conversazione con

Stefen Dell’Antonio Monech, Premio minoranze linguistiche storiche in Italia
A cura di: Sabrina Rasom

lingua ladina

Biografia

Nasce a Moena (Valle di Fassa) nel 1958 in una famiglia dove la lingua e la vita di casa si passano di generazione in generazione in modo continuo e spontaneo, parlando, ascoltando, lavorando e crescendo. In ladino, naturalmente. In ladino si lavorava la terra, si preparava la legna, si affrontava ogni stagione con l’aiuto di antiche e nuove credenze: le prime, legate alle tradizioni, al fuoco e all’acquasantiera, le seconde alle rinascite post guerre, al vento nuovo che spirava piano ma che lasciava intravedere sagome di evoluzione, di sviluppo, di quella strana cosa chiamata progresso.
L’italiano allora era la lingua dei villeggianti, i turisti cittadini che arrivavano a dar vita al grande cambiamento e da loro i bambini apprendevano una seconda lingua, che solo a scuola poi avrebbero imparato e affinato.
In quell’ambiente dove il vento di primavera soffiava anche a Natale, Stefano cresce imparando a guardare ed ascoltare la Natura, quella dell’Uomo e quella delle piante e degli animali, quella delle cose presunte o vere, la Natura che porta a crescere, a camminare, a pensare e a vivere.
Ottenuta la Maturità Magistrale si iscrive all’Università, che abbandona presto per inseguire e vivere i suoi sogni in montagna. Più volte ricorda quegli anni come i Giorni Grandi passati ad imparare la Vita vera con le sue illusioni, le cadute, il dolore, i temporali, ma anche nuovi sogni, gioie infinite, amicizie per sempre, il senso più profondo, alto ed armonico della Vita.
Poi, messa la testa e la corda più e meno a posto, entra nella normalità dell’esistenza e incomincia il suo percorso lavorativo. È stato bibliotecario presso l’Istitut Cultural Ladin “majon di fascegn” e ricercatore e guida presso il Museo Ladin de Fascia. Poi referente culturale e guida presso il Servizio Parchi e Territorio, Foreste e Fauna della Provincia di Trento; oggi svolge attività di guida naturalistica e culturale e di accompagnatore di media montagna iscritto al Collegio delle Guide Alpine della Provincia di Trento.
Scrive testi per canzoni e filastrocche, opere teatrali, libri d’arte, storia e etnografia, strumenti didattici per la Scuola, prosa e poesie. Inoltre, realizza materiale didattico e programmi culturali per la radio e la televisione. È uno dei fondatori del Gruppo teatrale Sedimes ed è stato membro del Gruppo letterario ladino Scurlins, con i quali ha organizzato numerose edizioni dei Dis de Letradura, rassegna interladina dedicata alle lingue che suonano e risuonano tra le Dolomiti. Ha suonato nei gruppi Marascogn e Lingue Morte, ora suona nel Trio InCorda e nell’OXT OrcheXtra Terrestre a Trento.
Le sue poesie sono raccolte nei libri Te n’outa demò (2004-2005); Su la NEIF de la Vita (2007); la regoeta dai colores de la bandiera ladina NEVE (2009) – Vèresc/Passi (2011) – Valivanzes (2015); Anter sfenes de chierida lum (2018); Nef codèes e na piva de sèl (2022); Indèna che te rues: paroles lijieres tras nef meisc de speta (2015). Le sue storie sono raccolte nei libri Mudazion, storie ladine; L’identità dimezzata: silenzi e rancori, amori e finzioni tra i Ladini di Fassa; T’es na bela colombina… de Mèscres, de Faceres, de Tempes che cor, Saores e Colores: de tradizion, de speisa, de stories de Fasha.
Nel 2023 ha scritto e curato il catalogo d’Arte Le stagioni dei colori nell’arte e nella vita di Luigi Pederiva, IGI Pitor. A gennaio 2024 ha dato alle stampe il volumetto: Tia Facera: co la pissèr zipièr, depenjer… e la durèr. Altri suoi scritti, ritratti e testi sono apparsi in numerose pubblicazioni collettive di autori ladini, tedeschi e italiani.

Motivazione Premio

Il Premio Ostana 2024 per le Minoranze linguistiche storiche in Italia è dunque conferito a Stefen Dell’Antonio Monech per il suo impegno genuino e profondo nella promozione e divulgazione della lingua ladina attraverso la letteratura, la musica e il teatro. Una persona poliedrica che fa del vivere quotidiano una testimonianza attiva della sua identità, legandola al territorio e alla sua cura, e traducendo in arte letteraria e non solo un modo di essere e di vivere. Un uomo capace di vivere la sua ladinità fra la gente, ogni giorno, normalmente, in ogni contesto e in ogni luogo. Un om da mont (uomo di montagna) che ha fatto di questa passione un lavoro. Attualmente si occupa di escursioni, trekking e viaggi in montagna dove camminando piano con i suoi ospiti, crea lunghe pause dedicate alla riflessione, alla ricerca e alla conoscenza.
Camminando avverte forte la presenza dei cambiamenti in corso, della Vita che scorre, del mistero che ancora e sempre avvolge i paesaggi naturali e quelli interiori. E così apprende come imparare a vivere, a come raggiungere l’Arte di vivere, la quale consiste della generazione di Gioia, di Armonia e di Pace.
Il Premio riconosce inoltre a Stefen Dell’Antonio Monech il merito di aver pensato e scritto numerose Mascherèdes, le farse teatrali “domestiche” in uso nel tempo del carnevale negli abitati di Alba e Penìa (Alta Val di Fassa), dando continuità alla tradizione popolare che annovera il Carnevale ladino di Fassa tra i più originali e caratteristici dell’intero arco alpino.
Stefen Dell’Antonio Monech merita di raccontarsi e di essere raccontato, affinché la sua esperienza di vita sproni le generazioni future a conservare e far crescere il concetto di ladinità, l’idioma ladino e il suo orizzonte culturale e naturale.

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