Firat Ceweri - Premio internazionale
Sabato 29 giugno 2024
ore 17.15

Sono affetto da un virus letterario, la mia lingua è il mio rifugio

Conversazione con

Firat Cewerî, Premio Internazionale
A cura di: Aldo Canestrari

lingua curda

Biografia

Firat Cewerî è uno scrittore, editore e innovatore della moderna letteratura curda, nato nel 1959 nel Kurdistan turco, a Derik, distretto e municipalità in provincia di Mardin, il cui nome in curdo è: Dêrika Çiyayê Mazî (“Derik del Monte Mazi”, ovvero “Chiesa del monte Mazi”).
Ha iniziato a scrivere poesie in curdo già quando era adolescente, a 16 e 17 anni. All’inizio degli anni settanta si trasferì con la famiglia a Nişebin (Nusaybin), dove si unì presto al movimento rivoluzionario, fondò con alcuni suoi amici un’associazione culturale e negli anni sviluppò anche la sua scrittura in curdo.
Firat Cewerî lasciò il paese nel 1980 con l’obiettivo di scrivere liberamente e si stabilì in Svezia. Nello stesso anno pubblicò il suo primo libro e venne coinvolto nei movimenti e nelle attività letterarie curde. All’inizio degli anni Ottanta ha contribuito con i suoi scritti e racconti alle riviste curde di tutto il mondo. Ha iniziato a pubblicare la rivista Nudem (“Tempi Nuovi”) nel marzo 1992 e l’ha pubblicata per dieci anni senza interruzioni: Nudem ha svolto un ruolo importante nello sviluppo della letteratura curda ed ha incoraggiato molti nuovi scrittori.
Cewerî fondò la casa editrice Nûdem e pubblicò una speciale rivista di traduzione chiamata NÜDEM WERGER, dedicata esclusivamente alle traduzioni della letteratura mondiale in curdo. Ha riassemblato inoltre la rivista HAWAR, che è il fondamento della moderna letteratura curda, e l’ha pubblicata in due volumi.
I romanzi ed i racconti di Firat Cewerî sono stati tradotti in svedese, tedesco, italiano, arabo, turco, persiano e dialetto sorani (variante curda irachena) e inclusi in antologie tedesche, svedesi, arabe e turche, oltre ad essere letti dalla radio pubblica svedese.
Ha scritto finora cinque romanzi intitolati Late Payza, Ucciderò qualcuno (“Il Matto, la Prostituta e lo Scrittore”), Lehi, Maria era un angelo e Derza hile min, ed è seguito da vicino sia nel mondo letterario curdo che in quello turco.
Firat Cewerî è membro dell’Associazione degli scrittori svedesi dal 1987 ed è stato membro del consiglio del P.E.N. svedese (Poets, Essayists, Novelists), presidente del Comitato per l’esilio.
Nella primavera del 2023 è stato redattore ospite per la rivista svedese “PEN/Opp”: è una rivista online internazionale fondata nel 2011 dal P.E.N. svedese con l’obiettivo di dare spazio a scrittori e giornalisti a cui non è consentito pubblicare nei loro paesi d’origine. Oggi è una piattaforma unica per discutere di libertà di espressione, letteratura, cultura e politica da una prospettiva globale.
Nel 2018 Firat Cewerî ha ricevuto il premio dell’Accademia svedese per la traduzione della letteratura svedese. Nel 2020 gli è stato conferito il premio Penna d’Oro dal Ministro della Cultura del Kurdistan iracheno.
L’Accademia svedese ha assegnato a Firat Cewerî, insieme all’italiano Massimo Ciaravolo, il premio dell’Accademia svedese per l’introduzione della cultura svedese all’estero per l’anno 2023.
Firat Cewerî vive ancora in Svezia e lì continua la sua opera letteraria.

Motivazione Premio

Firat Cewerî riceve il Premio Internazionale 2024 per il suo impegno e la sua determinazione a promuovere in tutta la sua ricchezza l’uso della sua lingua, il Kurdo, in particolare nella sua versione parlata in Turchia, il Kurmanji.
In un contesto storico, culturale e politico, come quello curdo, in cui la difesa della propria lingua dal tentativo di annientarla da parte dei poteri dominanti costituisce un fattore fondamentale della salvaguardia della propria identità individuale e collettiva, Firat Cewerî ha dedicato alla propria lingua tutta la sua attività ed il suo impegno, scrivendo e pubblicando poesie, racconti e romanzi in curdo, occupandosi della traduzione in curdo della letteratura mondiale, e lavorando assiduamente alla promozione dell’editoria in lingua curda. I suoi libri sono stati tradotti in turco, svedese, persiano, arabo ed italiano.
È stata proprio la sua dedizione alla scrittura poetica in lingua curda ad indurlo ad abbandonare il proprio Paese: in quei tempi in Turchia era severamente proibito scrivere in curdo, mentre in Svezia si era formata una vivace comunità di intellettuali curdi in esilio. Ma anche dall’esilio Firat Cewerî non ha mai smesso di occuparsi della popolazione curda in Turchia, e ha sempre contribuito allo sviluppo della sua conoscenza della propria lingua e della propria letteratura.

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