Arnold de Boer - Premio composizione musicale

[pictures by Rosa van Ederen]

Sabato 29 giugno 2024
ore 21.00

La lingua madre come forma di musica che lavora contro i cervelli rigidi

Conversazione con

Arnold De Boer “Zea”, Premio composizione musicale
A cura di: Flavio Giacchero

lingua frisona

Biografia

Arnold de Boer (Zea, The Ex, Makkum Records) ha intrapreso la sua carriera musicale come cantante e chitarrista a metà anni Novanta fondando Zea. All’inizio la band Zea era composta da cinque elementi, più tardi è diventata un duo e dal 2009 è una band composta da un elemento solo che si avvale della collaborazione di diversi artisti a seconda dei progetti (realizzazione di album o esibizioni dal vivo). Zea ha pubblicato sette album, l’ultimo dei quali, intitolato Summing, in collaborazione col pianista e improvvisatore Oscar Jan Hoogland (MR29, 2020).
Nel 2009 De Boer è stato invitato dalla leggendaria band underground olandese The Ex a diventare il nuovo cantante e chitarrista del gruppo. Al momento, ha realizzato quattro album con questa band, l’ultimo dei quali è 27 Passports, uscito nel 2018.
Negli ultimi dieci anni, con la sua etichetta discografica Maccum Record De Boer ha inoltre pubblicato musica di produzione propria e un’ampia selezione di musiche “coraggiose” provenienti da ogni parte del mondo.
Nel 2017, Zea ha pubblicato il suo primo album in lingua frisona, Moan gean ik dea, che è stato molto ben accolto a livello internazionale.
Nel 2021 esce il secondo disco in lingua frisona: Witst noch dat d’r neat wie.
Le composizioni di Zea in lingua frisona sono personali, intime e dirette, i testi sono poetici. De Boer lavora sia su testi propri sia su composizioni di altri scrittori, poeti e cantautori. Nel suo nuovo album, Zea utilizza poesie di Bert Schierbeek, Hans Faverey e Benjamin Mays.
Oggettivamente, nella creazione di questo nuovo album in lingua frisona, appare sempre più chiaro che la lingua gioca un ruolo molto centrale: lingua come fonte, lingua come muro, lingua come arma, lingua come tempo, lingua come il nulla, lingua come storia, lingua come forma musicale. Questo emerge in molti brani.
Siccome Zea pubblica la sua musica a livello internazionale e lui stesso vive ad Amsterdam, dove parla principalmente olandese e inglese, oltre che al Frisone parlato in famiglia, appare scontato che i testi del suo nuovo album vadano tradotti e pubblicati anche in Inglese e Olandese. Queste sono le tre lingue che orbitano attorno a Zea, padroneggiate da De Boer, maneggiate e utilizzate singolarmente e in relazione tra loro. Curiosa la storia dei testi delle canzoni. Il testo di Hein Ersel, ad esempio, De Boer l’ha trovato in un numero di una rivista letteraria chiamata De Tsierne, pubblicata in Suriname nel settembre del 1952, era in lingua frisona (tradotto da Anne Wadman) . Ma l’origine di tale testo era in Sranan (lingua creola di origine inglese) quantunque ce ne fosse anche una versione in olandese, da qualche parte. Quindi lo Sranan appare qui come una quarta lingua. Simile situazione di commistione linguistica la troviamo nel caso della traduzione in lingua francese della poesia Roeiers di Hans Faverey. De Boer ha trovato un libro di poesie di Faverey (tradotte in francese), in un negozio di Parigi, più tardi ha anche trovato una bella traduzione in lingua inglese della stessa poesia (J.M. Coetzee). E potrebbe esistere anche una traduzione in lingua Gullah (lingua creola parlata in Carolina del sud, Georgia e Florida) della poesia I have just a minute di Benjamin E Mays , che è cresciuto in South Carolina, negli Stati Uniti, dove questa lingua minoritaria è parlata tuttora? E sarebbe possibile che esistesse una versione Wùhànhuà (variante di cinese parlata a Wuhan) della canzone Fuort dello stesso De Boer, visto che il testo nasce nel periodo del Covid 19? Queste sono le suggestioni che si creano con ogni testo di ogni canzone. C’è una “quarta lingua” che costituisce un ponte verso il resto del mondo, la connessione con il non conosciuto e il non controllato. E così sorge l’idea di scovare, in ognuno dei quindici testi, sia la “quarta lingua” che i ponti verso il resto del mondo, di dare alle stampe un bel libro accompagnato dal LP o dal CD, di presentare questa pubblicazione in Frisia e nel resto dei Paesi Bassi, Europa, nel Mondo, preferibilmente esibendosi con ospiti. E l’idea di usare il design, la stampa e altri materiali visivi come i video per raccontare la storia personale del linguaggio come fonte di incertezza e pluriformità, come antidoto all’assolutismo e al dogmatismo; linguaggio come forma di musica che lavora contro i cervelli rigidi.

Discografia
2000 – Kowtow To An Idiot CD (dream 7)
2003 – Today I Forgot To Complain CD (dream 25)
2003 – We Buried Idie Rock Years Ago 7” (dream 24)
2005 – One Bomb Fits All – Remix 12” (dream 26)
2006 – Insert Parallel Universe CD (dream 33)
2009 – We Better Boil Soup Of The Grown-Ups 7” (mr 1)
2009 – Super Cosmotics, split 7” (mr 2)
2010 – The Beginner CD / LP (mr4)
2012 – Bourgeois Blues 7” (mr5)
2014 – The Swimming City CD / LP (mr10)
2015 – The 7” Cassette (mr15)
2017 – Moarn Gean Ik Dea CD / LP (mr20/SR79)
2019 – Agency 7” (mr26)
2020 – Summing CD / LP (mr29)
2021 – Witst noch dat d’r neat wie LP / CD (mr33/SR119)

Concerti
1999 – Ruïne van Brederode en Stedelijk Museum Amsterdam met live soundtrack voor Nosferatu (W F Murnau)
2000 – Noorderslag Festival, Lowlands Festival, VPRO Club Lek, Studio Brussel
2001 – New York, UK tour, Paradiso
2003 – SXSW, CMJ, USA tours, UK tour, Melkweg
2004 – The Ex Convoi Tour, Germany, Denmark, France, UK tours
2005 – Moers Festival, Canada tour, Russia tour
et cetera.

Progetti
1999 – live soundtrack bij de film Nosferatu (W F Murnau, 1927) onder andere in het Stedelijk Museum
2001 – VPRO 3voor12 – Op Weg Naar Stadskanaal, een documentaire waarin Zea een jaar lang wordt gevolgd
2007 – Zea & Soli Brass, compositie en optreden met de Friese brassband Soli Brass op het Freeze Festival
2008 – Optredens en workshops in Ethiopië als onderdeel van een muzikaal uitwisselingsprogramma van The Ex
2012 – bouw van een studio in Oyarifa, Accra, Ghana
2012 – 2019 Optredens, uitwisseling en samenwerking met King Ayisoba in Ghana en Europa
2017 – Zea & Kosten Koper vs Drumband Hallelujah Makkum voor de opening van Welcome to the Village 2017
2018 – Deelname documentaire In de Armen van Morpheus; geluidsonderzoek Exploding Head Syndrome
2019 – Locatie productie Bongo Bar programmering akoestisch project van drie dagen op Welcome to the Village
2020 – Portretten in Poëzie; optekenen van verhalen van oude Friezen in poëzie, muziek en beeld
2020 – MINIMAL GUITAR; loop, beeld, schrijf en opname project langs de Ring A10, Amsterdam
2021 – SONGLINES; loop, beeld, schrijf en opname project in Wageningen

Premi e riconoscimenti
1998 – tweede prijs Kleine Prijs van Sneek
1999 – tweede prijs Popprijs van Amsterdam
2003 – Stimuleringsprijs Gemeente Amsterdam
2009 – Gouden Kalf; speciale juryprijs voor muziek productie van de film Kan Door Huid Heen
2017 – Bernlefprijs voor Friestalige album “Moarn gean ik dea”
2018 – Roskilde Festival Charity Foundation Support voor Makkum Records internationale samenwerking

Motivazione Premio

Viene conferito il Premio Ostana Musica 2024 a Arnold De Boer, in arte Zea, per l’uso della propria lingua madre, il frisone, come una forma di musica declinata in un pensiero attento alla contemporaneità, sensibile alla storia, intelligente e comunicativo.
Arnold De Boer ha una carriera di musicista e cantante prolifica, negli ultimi vent’anni ha suonato in più di quaranta Paesi in sei continenti ed è notevole che, ovunque vada, canti per lo più in frisone.
Per il suo attivismo artistico, linguistico, culturale, ha fondato un’etichetta discografica con la quale promuove il proprio lavoro di diffusione del frisone ma anche musiche e lingue provenienti da tutto il mondo.
Nello spirito che contraddistingue le minoranze linguistiche e le minoranze in genere Arnold De Boer non appartiene e non è interessato al panorama mainstream ma si muove in seno a una rete internazionale con la quale promuove collaborazioni, scambi, confronti, conoscenze, consapevolezze.
Arnold De Boer è un musicista, un poeta, un viaggiatore, che si confronta con altre culture all’interno di un processo di osmosi non troppo distante dal fare trobadorico e dai suoi temi etici, civili, politici.
Il riconoscimento gli viene dato anche per saper essere trasversale, per il suo elogio al multilinguismo, al rispetto, per la consapevolezza che ogni lingua esprima qualcosa di unico e che questa unicità, all’interno della moltitudine, va preservata, innovata, vitalizzata e che le parole sono significato.
Viene premiato per la capacità di comunicare a più generazioni e a più comunità, culturali e sociali, per fare del pensiero musica e per farsi portatore di messaggi attraverso il suono della propria lingua madre.
Arnold De Boer, in arte Zea, vede il linguaggio come fonte di incertezza e pluriformità, come antidoto all’assolutismo e al dogmatismo; il linguaggio come forma di musica che lavora contro i cervelli rigidi e anche per questo un riconoscimento meritato.

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