Macarena Dehnardt
Macarena Dehnardt

Sabato 5 giugno 2021
ore 14:30

LA LINGUA NUOVA

Dalla scrittura alla nuova oralità: la promozione di una lingua minore nell’epoca della globalizzazione

Conversazione con Fabio Chiocchetti, militante ladino (Val di Fassa, Dolomiti)

La letteratura, ovvero la scrittura d’arte (poesia, narrativa, teatro, ecc.), può fornire un modello di lingua elevato, dotato di forte valenza emozionale, in grado di penetrare le corde della sensibilità popolare e diventare patrimonio collettivo. Ciò vale anche per le comunità di lingua minoritaria, sebbene queste scontino ancor più delle lingue maggiori la scarsa propensione per la lettura che contraddistingue la società contemporanea, dominata dallo strapotere dell’immagine.
Accanto agli sforzi indirizzati alla codificazione della lingua (corpus planning), spesso gli operatori delle comunità minoritarie si trovano a dover recuperare e valorizzare un patrimonio letterario spesso trascurato, utilizzando al meglio non solo i tradizionali linguaggi creativi di supporto (arte, musica, spettacolo) ma anche le nuove tecnologie audio-visuali: dalla parola scritta alla parola “detta”, ”cantata”, “recitata” fino ad approdare alle forme della “nuova oralità” (video, multimedialità, social media), con l’obiettivo di conseguire o consolidare il prestigio della lingua nella comunità. Per dirla con Antonella Ruggiero: “Il ladino, una lingua da amare”.

Intervengono

Fabio Chiocchetti

Nato a Moena, laureato in filosofia a Bologna, è membro fin dagli anni ’70 dell’Union di Ladins dla Dolomites, associazione per la difesa e la valorizzazione della lingua ladina. Dal 1978 al 2020 ha operato presso l’Istituto Culturale Ladino di Vigo di Fassa, ricoprendo (dal 1991) la carica di direttore e di direttore responsabile della rivista scientifica “Mondo ladino”, organo dell’ICL fondato da Luigi Heilmann. In questo contesto ha pubblicato numerosi contributi di linguistica, filologia, storiografia e critica letteraria, ed ha curato varie pubblicazioni concernenti lessicografia, toponomastica, musica e tradizioni popolari della sua terra. Con Cesare Poppi ha guidato la progettazione e la realizzazione del Museo Ladino di Fassa. Membro fondatore del gruppo musicale “I Marascogn” (1978-2008) attivo nella promozione della “nuova canzone” ladina, ha promosso il recupero e la valorizzazione delle opere del musicista moenese Luigi Canori (Ermanno Zanoner) compendiate in tre pubblicazioni musicali e varie produzioni discografiche; è stato coordinatore della ricerca su “Musica e canto popolare in Val di Fassa” (2 voll. 1995 e 1996) e promotore di vari spettacoli di teatro musicale incentrati sulle leggende ladine. In campo letterario è autore del libretto di due opere liriche “Conturina” e “Aneta”, per la musica di Claudio Vadagnini, e di un romanzo storico “I Misteri del Cjaslir” segnalato al Premio Rigoni Stern 2014.

Carlo Zoli

Nato a Firenze, laureato in ingegneria elettronica e Master in Neuroscienze, Mindfulness e Pratiche Contemplative, si occupa da 15 anni di linguistica computazionale con particolare interesse per le lingue minoritarie, regionali e dei popoli indigeni. Ha fondato Smallcodes, un gruppo specializzato nello sviluppo di strumenti lessicografici, didattici e editoriali per le lingue minacciate, di norma non ancora dotate degli strumenti tipici delle grandi lingue internazionali, che oggi lavora con quasi tutte le comunità linguistiche ufficialmente riconosciute in Italia, permettendo loro di condividere esperienze, strumenti e tecnologie. Su impulso dell’Istituto Culturale Ladino ‘Majon di Fascegn’ ha contribuito a fondare nel 2015 il
comitato LinMiTech per la promozione digitale delle minoranze linguistiche del Trentino (ladino, mocheno, cimbro). Coordina attualmente, a livello tecnologico, 26 progetti lessicografici, in alcuni casi per lingue mai prima d’ora compiutamente documentate. Dal 2017 lavora all’Inalco di Parigi a un progetto di promozione e valorizzazione della lingua del popolo rrom.

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