Durante questi tre giorni, i partecipanti provenienti da diversi paesi e accomunati dall’uso di una lingua minoritaria si sono riuniti per condividere le loro esperienze in un clima di convivencia, nel perfetto stile del Premio Ostana, giunto alla sua diciassettesima edizione. Sono stati tre giorni ricchi di incontri culturali, musica, presentazioni letterarie, che hanno accolto i partecipanti in un clima festoso, plurale e stimolante; un’esperienza unica nel cuore delle valli occitane per celebrare le lingue minoritarie e la diversità linguistica.
Venerdì 27
La serata inaugurale di venerdì 27 giugno ha dato il via al festival con parole dense di significato: il sindaco di Ostana, Giacomo Lombardo, insieme a Gianluca Vignale (Regione Piemonte) e Giulia Marro (Consiglio Regionale), ha ricordato l’importanza di questo Premio che porta speranza e bellezza, in mezzo a una situazione politica e sociale complessa.
A seguire, le note del Collettivo Ostana (Flavio Giacchero, Marzia Rey, Luca Pellegrino, Paola Bertello) hanno riempito la sala con la canzone-motto di questa edizione: Sans raitz pas de flors – “Senza radici non ci sono fiori” – un inno poetico alla forza delle lingue madri, germogli che affondano in radici antiche.
Il Premio Lingua Occitana Estelle Ceccarini ha dato il via ai tre giorni di conferenza e dibattiti dei tre giorni, che ha incantato il pubblico raccontando la sua Camargue come paesaggio linguistico, fatto di luce, suoni e terra viva.
Particolarmente toccante è stata poi la proiezione del film Neighbours di Mano Khalil, vincitore del Premio Cinema 2025. Il regista curdo ha portato sullo schermo una storia fortemente autobiografica, che racconta – attraverso lo sguardo del piccolo Sero – la realtà della censura vissuta da lui, dalla sua famiglia curda e dai suoi vicini ebrei in un villaggio siriano. In una delle scene più intense del film, il nonno spiega a Sero che se dovesse perdersi di notte, sentendo un cane abbaiare e vedendo una luce in lontananza, è meglio seguire il cane. Sero già lo sa, glielo ha insegnato suo padre: “Il suono arriva prima della luce”.
Foto: Fabio Ferrero e Luca Percivalle